Campari, lo spritz fa dimenticare la recessione

 

La Campari, abile nel capire che il basso tasso alcolico e gli ingredienti naturali

dell’Aperol erano in linea con le preferenze dei consumatori, ha deciso di investire nella promozione dell’Aperol sia in Italia che all’estero. L’azienda ha esportato l’Aperol Spritz pubblicizzandolo come il drink perfetto per l’aperitivo, consapevole che mostrare ai consumatori una nuova esperienza di consumo, divertente e sociale, avrebbe aiutato la diffusione del prodotto. Campari, ha così focalizzato la sua promozione su bar, vinerie, e altri posti in cui sgranocchiare qualcosa è più economico e veloce che in veri e propri ristoranti. Questa associazione ha creato un effetto passaparola che ha aiutato la diffusione del prodotto fra i consumatori.
Grazie a questa strategia, le vendite di Aperol sono cresciute di quattro volte rispetto ai livelli pre-acquisizione, arrivando a rappresentare l’11% delle vendite totali della Campari, che nel 2012 ammontavano a circa 1,3 miliardi di euro. Il marchio, a partire dal 2004, ha visto una crescita a due zeri per sette anni di fila. L’Aperol è diventato la bevanda alcolica più venduta in Italia, nonostante gli effetti negativi della crisi sulla domanda. In Veneto, patria dello Spritz, circa 300.000 di questi drink vengono bevuti ogni giorno, quasi 200 al minuto. Infine, la popolarità della tradizione italiana dell’aperitivo è cresciuta a livello internazionale e continua a aumentare.

fonte: il giornale