Tassa su Google e i colossi del web: l’ultima idea del Pd

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La proposta di Boccia: balzello per le multinazionali di internet, che pagano troppo poco. L’obiettivo: 1 miliardo di euro per abbassare il cuneo fiscale
Tassare tutto, anche Google. La scura del Fisco è pronta a colpire anche tutte i colossi del web: a Mountain View, e in altre sedi, dovrebbero guardare con particolare interesse a quello che succede in Italia perché il Partito democratico è pronto ad inserire nella legge di Stabilità un emendamento che obbliga Google (e non solo) a pagare di più. E subito. Il gettito, nell’idea di Francesco Boccia, capogruppo dem in commissione Bilancio, dovrebbe servire a finanziare il mondo del lavoro: un tesoretto per rimpolpare il fondo che, nelle intenzioni del premier Letta, servirà a diminuire il cuneo fiscale. Nel dettaglio, secondo il Pd, il balzello dovrebbe portare nelle casse dello Stato 1 miliardo di euro.

Pd diviso – La proposta di Boccia, marito di Nunzia De Girolamo, non piace a tutti i democratici. Giorgio Santini, che della legge di Stabilità è relatore al Senato per i democratici, non è d’accordo perché, dice, “c’è il rischio di andare a incidere negativamente su di un settore che in Italia ha ancora bisogno di fare il salto di qualità”. Santini punta ad altre soluzioni, che nelle stanze chiuse del Pd qualcuno ha proposto. Indiscrezioni, manco a dirlo, parlano di nuove tasse: estendere la Tobin Tax sulle rendite finanziarie al prelievo sulle pensioni che superano i 100mila euro. Misure che non bastano a chi, invece, punta a tassare i colossi del web, che grazie ad un uso scaltro della normativa fiscale italiana ed europea, al Fisco riescono a pagare poco.

Le cifre – Dietro la discutibile e già discussa proposta del Pd, c’è l’intento di rimediare a quella che si configura come un’ingiustizia fiscale. Le cifre. Apple, per esempio, nel 2012 ha pagato in tasse nette, in Italia, circa 3 milioni di euro a fronte di un giro di affari stimato intorno ai 2 miliardi, mentre gli utili sono diverse centinaia di milioni. E la Mela è la società più generosa tra le cosiddette “over the top”: Facebook nel 2012 ha pagato 192mila euro, Amazon 950mila mentre Google è arriva a 1,8 milioni di euro.